Nato come una nuova area di quello sensoriale, il marketing olfattivo sfrutta l’enorme potenzialità dei profumi intesi come efficaci mezzi di comunicazione della sfera psico-emotiva collegata al ricordo.
Il marketing olfattivo utilizza determinate fragranze selezionate allo scopo di innescare sensazioni che siano in grado di condizionare le scelte d’acquisto dei consumatori.
Grazie alle impressioni favorevoli che un aroma suscita nell’individuo, questo è portato ad associarlo a uno specifico marchio.
Si tratta di un’innovativa strategia di mercato che consente di collegare al nome del brand una particolare fragranza che, rimanendo impressa nella memoria, contribuisce a sponsorizzare il marchio ad essa associato.
Anche a distanza di molto tempo, uno specifico aroma può creare un duraturo rapporto di fidelizzazione.
Questa strategia, che impiega l’enorme potenziale dei profumi come mezzi di comunicazione, trova largo impiego per creare una comunicazione empatica tra il cliente e l’azienda, rafforzandone l’immagine.
Requisiti del marketing olfattivo
Il marketing olfattivo (scent marketing) rientra nella categoria delle esperienze capaci di suscitare emozioni, facendo leva sui sensi.
Come gli altri quattro, anche l’olfatto è un senso che stimola i neuroni sensitivi il cui ruolo è quello di trasmettere le varie percezioni alle aree encefaliche.
Secondo attendibili statistiche, un individuo adulto è in grado di riconoscere circa 10mila odori differenti poiché le cellule nervose collegate a tale funzione si rinnovano continuamente, per perfezionare l’olfatto.
Sembra che gli odori siano riconosciuti in una specifica zona del cervello (nuclei limbici) dove ha sede anche la memoria; pertanto è intuibile perché i profumi possano essere facilmente ricordati e associati a determinate situazioni.
La memoria olfattiva permette quindi di coniugare con facilità un ricordo (in questo caso un brand) a un aroma.
Il marketing olfattivo si fonda propriamente sulla capacità di richiamare ricordi positivi collegati a profumi; in questo caso i ricordi olfattivi favorevoli devono venire collegati a un determinato brand.
Ecco per quale motivo un odore buono o cattivo può condizionare in bene o in male la conclusione di una qualsiasi transazione commerciale.
Utilità del marketing olfattivo
Secondo le più recenti linee guida, la presenza di un gradevole profumo all’interno di un negozio farebbero aumentare le vendite fino a oltre l’80%.
Si parla quindi del ruolo particolarmente vantaggioso del marketing degli odori al fine di incentivare le vendite nei negozi dove tale tecnica viene normalmente utilizzata.
L’utilità di questo sistema si collega al fatto che un cliente entrato in contatto con un determinato aroma che ha lasciato una traccia indimenticabile, viene invogliato a prolungare la permanenza nel negozio.
Un notevole vantaggio è riconducibile poi all’aumento delle vendite, derivanti anche dalle disposizioni logistiche del negozio, caratterizzato da condizioni ambientali estremamente favorevoli.
Il cliente inoltre è portato a rimanere più a lungo nel negozio, per le favorevoli condizioni ambientali e quindi facilmente effettua una maggiore mole di acquisti facendo lievitare lo scontrino.
Il ricordo piacevole della fragranza rappresenta per il consumatore un incentivo a ritornare e ad entrare a far parte della clientela fidelizzata.
A conferma dei tangibili vantaggi del marketing olfattivo vi sono numerose best practice che in vari settori hanno contribuito al successo di famosi brand.
Bisogna infine ricordare che gli odori non possiedono un significato a priori, ma assumono differenti connotati a seconda dei diversi contesti.