L’italia potrebbe rilanciare la sua economia grazie alla cannabis?
Associare la canapa al semplice utilizzo ricreativo può portare molte persone fuori strada scartando a priori tutti i molteplici settori nei quali può essere utilizzata.
Ad oggi la cannabis viene infatti usata per produrre:
- carta (che a differenza del legno necessita di meno additivi chimici)
- fibre tessili per indumenti ed accessori
- plastica biodegradabile
- combustibile per macchinari di vario genere
- bottoni
- creme di bellezza
- mattoni per la costruzione di edifici
- prodotti farmaceutici
Oltretutto in campo alimentare è molto diffuso:
- l’olio di cannabis, ottimo integratore grazie all’alta concentrazione di omega 6 e omega 3
- i semi e la farina perché ricchi di vitamine, proteine e minerali preziosi per il nostro organismo
Insomma i campi di utilizzo sono veramente vasti ed è per questo che sorge una semplice domanda: è possibile rilanciare l’economia italiana tramite la cannabis light?
Molti sono i settori che in questo momento stanno percorrendo un periodo di sofferenza. Per fortuna però, ci sono alcune nicchie di mercato che sembrano immuni da questa crisi: una di queste è appunto il mercato della canapa.
Perché il consumo di cannabis legale si sta diffondendo sempre di più in Italia?
Una sola parola: informazione. Grazie ad una maggiore consapevolezza da parte degli italiani, dovuta ad un’educazione costante, le persone hanno cominciato a guardare la cannabis con occhi diversi.
Se fino a qualche anno fa la parola “canapa” faceva scattare pensieri nelle direzioni più controverse come “È una pianta allucinogena”, “È solo una droga come le altre” ecc.. Oggi si può assistere ad una maggiore consapevolezza collettiva.
Gli ideali creati dallo stravolgente proibizionismo avviato su scala mondiale negli anni 30 stanno lasciando il posto ad un pensiero comune sempre più inerente alla realtà.
Questo ha un impatto non solo su scala nazionale, ma anche mondiale. Il settore della cannabis light è infatti un business dalle infinite potenzialità.
Vi sono infatti più di 65 varietà diverse di cannabis che non hanno nessun tipo di effetto psicoattivo e che vengono ormai coltivate in tutto il territorio nazionale.
Sono inoltre legalmente commercializzate sia tramite negozi offline che online.
Un altro motivo che spinge a credere nelle potenzialità della cannabis è il suo progressivo riconoscimento come prodotto utile al benessere umano da parte delle autorità italiane.
Nel 2020 è stato fatto un ulteriore passo avanti. Il Ministero dell’agricoltura ha infatti riconosciuto le infiorescenze di canapa tra le piante officinali.
Le qualità di cannabis maggiormente coltivate in Italia
Per capire le varietà di cannabis legale più diffuse dobbiamo prima fare una distinzione sul tipo di coltura utilizzato.
Se si coltiva con l’intento di raccogliere gli steli, ovvero la biomassa, le qualità preferite sono:
- la Carmagnola
- la Carmagnola Selezionata
- la Fibranova
- la Tiborszallasi
Per quanto riguarda invece la coltivazione che ha l’obiettivo di raccogliere semi normalmente si utilizzano:
- la Futura
- la Felina
- la Uso 31
Queste 7 sono le varietà più comunemente utilizzate in Italia e vengono riconosciute a livello mondiale per le loro qualità e caratteristiche.
Considerando il valore finale del mercato italiano e valutando tutti i possibili usi, le stime indicano la possibilità di arrivare tra i 7,3 e i 30 miliardi di fatturato nel giro dei prossimi 7 / 8 anni.
Per quanto riguarda i terreni dedicati alla coltivazione della cannabis, la Coldiretti ci informa che sono aumentati di 10 volte nell’arco di 5 anni. Il che fa presumere un aumento di entrate derivate da questo settore del 1000%.
Saremo in grado di uscire dalla crisi grazie a questi investimenti? Ancora non lo sappiamo, quello che possiamo dire con certezza è che stanno portando un grande contributo all’economia italiana.
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