Tra le misure per arginare la crisi energetica e ambientale, la decarbonizzazione degli edifici è una priorità assoluta. L’impatto del settore delle costruzioni è difatti tutt’altro che trascurabile: basti pensare che da esso dipendono il 39% delle emissioni di gas serra e il 33% del consumo energetico globale. Per avere successo, la decarbonizzazione deve tradursi in un miglioramento tangibile delle prestazioni degli edifici, sia di nuova che di vecchia costruzione. L’evoluzione dell’edilizia è inoltre accompagnata da un quadro legislativo e normativo che va adattandosi a tale contesto. L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli operatori coinvolti, tenendo al contempo conto delle esigenze di mercato. Ne abbiamo parlato in questo articolo insieme agli esperti di FCR Filtrazione Condizionamento Riscaldamento S.r.l.
Decarbonizzazione edifici: il Quadro normativo
Le norme relative alla decarbonizzazione degli edifici sono figlie dell’Accordo di Parigi del 2015 e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ratificata dalle Nazioni Unite. Con questi provvedimenti, riconosciuti da 193 Stati nel mondo, sono stati delineati gli obiettivi per raggiungere uno sviluppo edilizio più sostenibile e rispettoso del pianeta. La proposta Fit for 55 del 2021, elaborata dalla Commissione Europea, ha aggiornato il target previsto per il 2030, con 14 punti relativi all’efficienza energetica, ai trasporti e alle emissioni. In particolare è stata aggiornata la Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), per allineare le prestazioni energetiche degli edifici con i risultati attesi delineati dal nuovo quadro normativo. Il fine ultimo della decarbonizzazione è quello di far decrescere del 36% le emissioni di CO₂. I paesi dovranno pertanto adottare pratiche di riqualificazione degli immobili residenziali, con almeno il 55% della riduzione che deve essere ottenuta dagli edifici più energivori. Una sfida impegnativa, specialmente per paesi come Germania e Italia che sono caratterizzati da un patrimonio immobiliare particolarmente datato. Altri punti rilevanti della normativa pro-decarbonizzazione sono:
- L’obiettivo “Emissioni zero” per tutti i nuovi edifici a partire dal 2030 (2028 per le PA);
- L’obbligo, dal 2027, di impianti solari per gli edifici pubblici già esistenti, non residenziali (se fattibile da un punto di vista tecnico-economico);
- L’eliminazione definitiva delle caldaie a combustibile fossile entro il 2040;
- La soppressione di sussidi, bonus e agevolazioni fiscali per le suddette caldaie a partire dal 2025.
Come applicare la decarbonizzazione
Una volta chiarita la normativa relativa alla decarbonizzazione, bisogna capire come decarbonizzare concretamente un edificio. Le strategie sono diverse. Tra le più interessanti si ricordano:
- Gerarchizzare i processi di decarbonizzazione;
- Considerare sia il carbonio operativo che quello incorporato;
- Porre il focus sulla parte iniziale del progetto;
- Tenere conto delle valutazioni LCA e delle dichiarazioni EPD verificate da terzi;
- Utilizzare materiali più sostenibili;
- Contemplare la possibilità che anche gli elementi interni dell’edificio emettano carbonio;
- Valutare la possibilità di riutilizzare o riciclare materiali già usati;
- Adottare pratiche di economia circolare;
- Vagliare i vantaggi della prefabbricazione.
A sostegno di queste strategie di decarbonizzazione, sono stati anche ideati importanti strumenti di misurazione delle emissioni di gas serra prodotte dagli edifici. Un esempio a questo proposito è il progetto di innovazione e ricerca CRREM (Carbon Risk Real Estate Monitor), finanziato nel 2018 dall’Unione Europea. Tale strumento permette di valutare l’impatto ambientale degli edifici grazie a una centralizzazione dei dati relativi. A suo supporto è inoltre stato sviluppato il software Risk Assessment Tool, che rileva il rischio di sforare il limite di emissioni da parte dell’edificio. Infine è ipotizzabile che l’adesione ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance) diventi obbligatoria per le aziende del settore edilizio alle prese con la decarbonizzazione. In questo modo ottenere una buona valutazione GRESB (Green Real Estate Sustainability Benchmark), ovvero il principale sistema di rating del livello di sostenibilità di un edificio, diventerebbe un requisito necessario per operare correttamente nel mercato delle costruzioni. Una corretta decarbonizzazione può quindi realizzarsi solo attraverso una stretta collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, dalla fase di progettazione dell’edificio fino ad arrivare a produttori e installatori di apparecchiature ad uso domestico, agendo entro termini normativi ben definiti, in nome di un’urgenza quanto mai condivisa. Leggi anche l’articolo: Milano tra miracoli d’acqua e cripte ipogee